DIARIO LAVORI

3 Ottobre 2014


Una sala formazione evoluta per imparare a gestire il clima









Un cubo rosso che guarda a Nord
 
Ora che Casa Hoval ha assunto una fisionomia definitiva, la sua sagoma è ancora più evidente: dalla geometria lineare dell'edificio svetta un originale cubo,  rivestito lateralmente di rosso e delimitato da un'ampia vetrata dalla quale l'occhio sconfina nel verde circostante fino a scorgere, nelle giornate più limpide, i rilievi delle Alpi. Le stesse  Alpi che ricorrono come leitmotiv grafico di Hoval. E in fondo, chi, meglio di Hoval che proviene dalle zone montane, può vantare la capacità di gestire il clima con una tale competenza e professionalità?
 
Molto più di un colore, nel cuore del brand
 
Dal resto della struttura grigia si distingue non solo per la geometria aggettante, a caratterizzarlo è un  colore rosso vivace, il rosso Hoval. Non è un semplice dettaglio estetico, era una precisa esigenza del committente. E prima che la tonalità perfetta di rosso venisse alla luce, l'iter è stato abbastanza complesso.
«Per Hoval - ci spiega Martin Kloberdanz, responsabile tecnico Capatect-Synthesa gruppo DAW-Caparol che ha fornito il rivestimento a cappotto  del cubo - il rosso rappresentava un requisito di Corporate Identity, in fondo il cubo potrebbe rappresentare uno dei prodotti Hoval in senso molto ampio e simbolico. Qui è stato necessario lavorare contemporaneamente sulle funzioni tecniche della facciata, combinandole con i requisiti estetici. Proprio per questo è stato importante lavorare fin dall'inizio affiancati dal progettista: in cantiere erano previsti altri inserti in rosso, ma su supporti diversi. Abbiamo dunque misurato esattamente le tonalità del rosso con tecniche di laboratorio e sistemi tintometrici, finché non siamo arrivati a definire esattamente il pigmento necessario.
 
Sotto il vestito rosso, un cappotto termico
 
Dall'esterno si percepisce solo il rosso, in realtà all'interno si nasconde un pacchetto completo ad elevato potere isolante, appositamente studiato per questa soluzione. «Abbiamo combinato due sistemi Capatect - prosegue Kloberdanz. Lo strato isolante in EPS è stato sostituito con uno strato in lana di roccia con un valore lambda molto elevato: 0,035. Vi abbiamo poi applicato sopra una armatura speciale rinforzata con le fibre di carbonio, fibre particolarmente robuste che rendono il prodotto finale molto più resistente.  Con le tonalità scure occorre infatti fare attenzione agli sbalzi termici che possono compromettere l'integrità della facciata. L'armatura ha il preciso compito di assorbire e di neutralizzare questi inconvenienti, proteggendola».   Un intervento complesso? «Non è stato  sicuramente semplice - conclude Kloberdanz - ma le nostre tecnologie evolute ci hanno consentito di arrivare alla soluzione, studiando questa combinazione specifica. In sole tre settimane, tenendo conto anche dei tempi   di misurazione e di calcolo, abbiamo ultimato il lavoro».
 
Dentro il vestito rosso, una  sala climatica per la formazione 
 
L'interno del Cubo racchiude un piccolo gioiello di tecnologia, che consentirà ad Hoval di organizzare corsi di formazione con un approccio diverso rispetto al passato. L'Alpen Campus, la formazione di alto profilo, qui è destinata davvero a fare scuola sul mercato. «Nella sede precedente - chiarisce Cristian Poma, Responsabile Area Tecnica Hoval - avevamo una sala prove di tipo tradizionale, con strumenti convenzionali, insegnamenti teorici in aula e pratici nell'area adiacente. 
Questa  nuova sala climatica - una cinquantina di metri quadrati con una capienza massima di 50 persone -  dispone invece  di un sistema multimediale di proiezione su pareti a grande superficie e di un sistema  di telegestione in modalità  interattiva.  I centri assistenza,  i progettisti e gli installatori potranno interagire attivamente e direttamente con la sala prove, rimanendo  seduti comodamente in aula e assistendo di persona alle variazioni indotte dai vari sistemi Hoval che vengono di volta in volta utilizzati.
 
Percepire le variazioni climatiche
 
Abbiamo pensato di proporre qualcosa di alternativo ai nostri clienti - continua Poma - abbiamo constatato che sul mercato non esisteva nulla di analogo e  a questo punto  è nato il progetto.  L'Italia è un paese lungo e stretto, con sei differenti zone climatiche.  Si parte dalla zona più calda A per arrivare alla più fredda F, qui nella provincia di Bergamo, ci troviamo in zona E.  Nella nostra sala climatica gli impianti potranno riprodurre una temperatura che oscilla tra i 5 e i 40 gradi con un tasso di umidità compreso tra il 20 e il 90%. Nella nostra sala climatica si potrà interagire direttamente con gli impianti della centrale termica, modificando i parametri di temperatura e umidità e simulando il passaggio da una zona all'altra, con l'obiettivo di far percepire fisicamente le differenze. Solo così potremo valutare correttamente le varie tipologie di comfort che si possono ottenere all'interno di un edificio, sia esso un' abitazione mono- o bifamiliare piuttosto che una struttura del settore terziario.
 
Impianti speciali
 
Per poter variare il clima in pochi minuti, lasciando una sensazione di comfort o di disagio nei presenti,  è stato necessario elaborare una soluzione insieme al nostro progettista. Abbiamo infatti  installato una macchina per il trattamento dell'aria che nel suo interno ha la capacità di deumidificare e umidificare l'aria con l'immissione di vapore, con una potenza di ca. 100 kW. Le macchine Hoval, in primis le pompe di calore, forniscono l'energia alle macchine per il trattamento dell'aria, l'energia mancante viene fornita dalla centrale termica. 
Come si passerà dal freddo umido al caldo asciutto nella nostra sala climatica? Semplice, basterà un touchscreen. 




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