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La Valle d'Aosta in prima linea contro i cambiamenti climatici.




 Molto si deve alle politiche di incentivazione per ridurre il fabbisogno energetico
Dall'inizio della rivoluzione industriale ad oggi la Valle d'Aosta ha registrato un incremento della temperatura di 2°C. E' forse per questo che la Val d'Aosta è da tempo una delle regioni più impegnate ad attivare strategie per combattere il surriscaldamento della terra e i cambiamenti climatici ad esso collegati. 
Le conseguenze del cambiamento climatico sono numerose e ad ampio spettro: la riduzione delle risorse idriche, una più pericolosa esposizione alle radiazioni solari, la maggiore presenza di pollini e di sostanze allergizzanti, la fragilità degli ecosistemi alpini, il degrado del suolo e l’integrità delle foreste. Sul fronte del dissesto idrogeologico il climate change impone serie riflessioni sulle opere di difesa e sulle future programmazioni di tipo urbanistico.
Per avere un controllo della situazione nella sua evoluzione, l'amministrazione regionale della Val d'Aosta ha messo in campo nel corso degli anni svariate attività, dallo studio dell’arretramento dei ghiacciai e dei cambiamenti del permafrost, al monitoraggio del ritmo delle stagioni per la vegetazione. Per rispettare gli accordi del Protocollo di Kyoto e della Conferenza Onu di Lima, in attesa del prossimo vertice di Parigi del 2015, la regione ha contributo e continua a contribuire alla riduzione della produzione dei gas serra. Un dato è eclatante: la produzione di energia da fonti rinnovabili contribuisce per il 51 % al fabbisogno energetico complessivo della regione, un valore superiore a quello europeo e molto vicino al target del 52,1% da raggiungere entro il 2020.
Come si è arrivati a questi risultati in Val d'Aosta? Le ampie foreste e la vegetazione presenti nella valle assorbono un'ampia quantità di anidride carbonica e ne compensano in parte la produzione indotta dalle attività antropiche. Ma non è naturalmente tutto. Molto si deve alle politiche di incentivazione, che hanno contribuito a ridurre il fabbisogno energetico, grazie ad un numero in costante aumento di edifici ad alta efficienza energetica e ai numerosi interventi di ristrutturazione e di adeguamento delle costruzioni esistenti. Inoltre il ricorso al metano come combustibile per il riscaldamento e il rinnovo del parco auto hanno permesso di conseguire ulteriori benefici in termini di contenimento delle emissioni. 
Grazie a queste ed ad altre politiche di contenimento, la concentrazione degli inquinanti prodotti dal traffico e dal riscaldamento sul territorio è in continua diminuzione, anche se la Valle d’Aosta dovrà comunque continuare a porre in essere in modo costante misure per adattarsi ai futuri scenari di cambiamento climatico.




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